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‘canto un mondo che non c’è’? .
si tratta di trovarci dei momenti di evasione dalla routine, oppure siamo esseri liberi, e la routine potrebbe accompagnarci unicamente come condizione per stare in questa società?
credo che possiamo evadere dalle imposizioni del tempo scandito da tutto ciò che non ci porta a ciò che siamo
credo che possiamo e, quando ci accorgiamo, dobbiamo, mostrarci irriverenti quando ci vogliono far credere che ciò che desideriamo è là fuori.
perché non è così
la direzione può essere sentire noi stessi. sentirci nelle nostre scelte, farci domande. chiederci il perché di ogni gesto automatico che facciamo. chiederci se è quello che vogliamo, se ci avvicina a noi. e quindi agli altri
ci serve questa vicinanza.
e difendiamola quando l’abbiamo,
l’amore va difeso dalla routine,
e siamo liberi di amare, ‘perché alla fine dai di che altro vuoi cantare?’ ☽

@ Periferia 
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